Un punto percentuale non è roba da strapparsi i capelli. Ma quantomeno, dopo anni di calo progressivo, l'industria discografica americana ora può vedere il bicchiere mezzo pieno grazie ad artisti come Adele, Lady Gaga e Michael Buble. Lo confermano i nuovi dati di Soundscan, anticipati dal sito The Wrap e ripresi dalla Reuters: +1 per cento nelle vendite complessive nel 2011 rispetto all'anno precedente. Buone notizie dunque per gli addetti ai lavori, se si pensa che tra il 2009 e il 2010 la percentuale di dischi, vinili e album digitali acquistati era scesa del 13 per cento. Ora il trend è cambiato, ma quello che fanno notare i media americani non va sottovalutato: ripetere il 2011 non sarà per niente semplice, per tutta una serie di motivi. I due fenomeni trainanti dell'anno sono stati infatti dei casi probabilmente isolati. Adele ad esempio entro la fine dell'anno sfiorerà i 6 milioni di copie con il suo "21", il disco più venduto dell'anno, è arrivata a 5 milioni e mezzo di download con "Rolling in the deep" e ha raggiunto perfino le 750,000 copie con il precedente disco "19". Michale Buble, che occupa il secondo gradino del podio, è stato il campione delle feste con "Christmas" si è attestato a più di un milione e 900mila unità battendo il super favorito Justin Bieber, anche lui nei negozi con un disco natalizio e fermo "solo" a poco più di un milione di copie. Al terzo posto c'è invece spazio per Lady Gaga con "Born this way". Tra le altre performance positive si fanno notare i Black Keys, che hanno venduto ben 293,000 album nelle prime due settimane con "El Camino", dimostrando che la nostalgia a volte paga. Male invece gli Evanescence e i Blink 182. Insomma, sono pochi artisti a guidare la ripresa. E per fare un altro risultato simile nel 2012 ci vorrebbe un "22" della cantante inglese. Altrimenti, fa notare la Reuters, il futuro rimane assai incerto.