Hank Barry, amministratore delegato e “stratega” di Napster, ha forse trovato una via di uscita alla stretta che negli ultimi mesi sembrava avere ridimensionato pesantemente ambizioni e numeri del più celebre sito di “file sharing” del mondo: ad offrirgli il destro è la battaglia ingaggiata da editori musicali e case discografiche sul terreno delle royalty spettanti ad autori e compositori per l’utilizzo della musica on-line attraverso servizi di streaming o di pay-per-play (vedi news). Un confronto in cui Barry vede proprio negli editori un possibile alleato, come egli stesso ha dichiarato in un’intervista all’agenzia Reuters. “Senza le licenze degli editori non si può fare nulla”, ha chiosato Barry nell’occasione, aggiungendo di scorgere grosse opportunità di sviluppo per i servizi di musica in abbonamento anche senza il contributo dei cataloghi delle maggiori etichette, controllate dalle major discografiche. “Lo dimostrano le nostre ricerche interne”, ha detto Barry, “in base alle quali un numero significativo di utenti è disposto a pagare per i nuovi servizi che Napster si prepara ad offrire nei prossimi mesi anche se non includeranno il repertorio dei marchi più importanti. E questo rende davvero cruciale l’aspetto delle edizioni musicali: il nuovo servizio è costruito in modo da permettere a tutti gli artisti e autori di canzoni di essere remunerati, indipendentemente dal fatto che siano sotto contratto con una major”. <br> Una mano tesa a Napster, in questo senso, l’ha offerta Carey Ramos, uno dei legali che rappresentano le società di edizioni musicali nella causa intentata al sito californiano per violazione dei copyright, e che ha tuttavia ammesso di recente che la società di Barry sta prendendo coscienza “dell’importanza del publishing”. Napster, del resto, si è schierata esplicitamente dalla parte degli editori nella querelle sorta tra questi e i discografici, richiedendo all’Ufficio Copyright USA di negare a questi ultimi una moratoria che consenta di attivare i servizi di distribuzione on-line prima che la vertenza con gli autori in merito alle royalty venga risolta (vedi news) . Lo stesso presidente della NMPA (l’associazione di categoria degli editori USA), Edward Murphy, ha confermato di avere sostenuto dei colloqui preliminari con i vertici di Napster in vista della definizione di una possibile linea d’azione comune. <br> Quanto ai rapporti con le major, Barry ha ribadito di essere interessato a siglare accordi di licenza sia con MusicNet che con Duet (i servizi di distribuzione musicale on-line che vedono impegnati da una parte AOL Time Warner, EMI, BMG e RealNetworks, dall’altra Sony e Universal, vedi news), anche se per il momento non ci sono novità sostanziali a riguardo di possibili accordi.