Bob Dylan (con l’album "Time out of mind") e C.S.I. (con "Tabula rasa elettrificata") sono i vincitori del referendum annuale indetto fra i critici musicali italiani dal mensile "Musica e Dischi", giunto quest’anno alla sua diciottesima edizione. Una scelta a metà tra classico e "nuovo", fra tradizione e sperimentazione, confermata anche dagli altri titoli che hanno raccolto il maggior numero di preferenze tra i 35 giornalisti di quotidiani e periodici che hanno partecipato alle votazioni. Dopo anni di indiscusso predominio dei cantautori di scuola classica, infatti, la loro relativa latitanza dal mercato ha lasciato spazio a nomi nuovi, sia nella sezione dedicata ai migliori dischi italiani sia in quella relativa alle migliori pubblicazioni straniere immesse sul mercato nel periodo compreso tra il 15 novembre del ‘96 e la stessa data di quest’anno. Nella graduatoria riservata agli artisti italiani, oltre al gruppo di Ferretti e Zamboni i critici italiani hanno premiato gli Afterhours di "Hai paura del buio?", secondi davanti a Jovanotti ("Lorenzo 1997-L’albero"), Samuele Bersani (con l’album omonimo, unico rappresentante del versante melodico della nuova canzone italiana) e Casino Royale (con "CRX"), mentre a Cristina Donà, già premiata di recente con una targa Tenco, è andato un nuovo riconoscimento per il miglior debutto dell’anno.<br> Nella sezione "stranieri" l’album di Dylan ha messo d’accordo gran parte della critica, soffiando il primo posto ai più brillanti esponenti del Brit Pop anni ‘90, Radiohead e Verve, classificatisi al secondo e terzo posto con i rispettivi terzi album, "OK computer" e "Urban hymns". Numerose segnalazioni anche per lo sperimentale "Homogenic" di Bjork (unica presenza femminile nelle prime posizioni), quarto davanti a "The boatman’s call" di Nick Cave. In questa categoria miglior debutto dell’anno è stato considerato "Hint of mess" del giovane cantautore americano Andrew Dorff.<br> I numerosi consensi raccolti dai Radiohead presso la critica italiana sono confermati dal primo posto nella categoria riservata ai migliori concerti dell’anno, sezione stranieri (votata da altri 9 giornalisti): lo spettacolo live della band di Thom Yorke è stato preferito al tour monstre degli U2, secondi davanti ai Prodigy e a Phil Collins.<br> Scontata l’affermazione di Ligabue tra gli italiani, nell’anno del doppio concerto di San Siro e della definitiva affermazione del rocker emiliano; ha ottenuto molti consensi anche l’originale show allestito da Jovanotti, secondo nelle preferenze davanti a C.S.I. e Franco Battiato.<br> Nella sezione dance, infine, le segnalazioni dei nove votanti hanno confermato quasi tutti i maggiori exploit commerciali dell’anno: tra le produzioni italiane la più votata è "My love for you" di Blackwood, davanti a "Let a boy cry" di Gala. "Obsession" di Chase, "Wanna b like a man"di Simone Jay e "Comin’ back" di Dj Dado. Tra i singoli stranieri, si è aggiudicato il primo posto "Free" di Ultranatè, davanti a "Around the world" di Daft Punk, "Mr. Gorgeous" di Smoke City, "From disco to disco" di Whirlpool Production e "Bailando" di Paradisio. I risultati del referendum, che comprende anche sezioni dedicate alla musica sinfonica, alla lirica e al jazz, sono riportati in dettaglio nel numero di dicembre di "Musica e Dischi", in uscita in questi giorni.