Con oltre 154 mila CD e cassette contraffatti sequestrati dalle forze dell'ordine nel corso del 2000, la metropoli campana mantiene saldamente il primato di capitale italiana della pirateria musicale: il dato è stato diffuso oggi, mercoledì 6 giugno, nel corso di un convegno promosso a Milano dalla federazione contro la pirateria musicale FPM e da Vendomusica, organizzazione di categoria che raggruppa alcune centinaia di commercianti di dischi italiani. La graduatoria delle città più colpite dal fenomeno della vendita di prodotti musicali contraffatti vede al secondo posto Roma (97mila supporti sequestrati nel 2000), seguita da Pescara, Catania, Pistoia, Milano, Bari e Messina. Il primato dei falsari napoletani viene confermato dal primo posto della Campania tra le regioni a più alto “contagio” di pirateria musicale, davanti a Lazio, Toscana e Sicilia.<br> Il quadro fornito dall'indagine FPM/Vendomusica si estende ai risultati conseguiti sul fronte antipirateria dalle forze dell'ordine (96 arresti, 319 denunce, quasi 600 masterizzatori e oltre 1 milione e mezzo di CD pirata sequestrati l'anno scorso) e all'analisi dei canali di distribuzione impiegati dai produttori illegali: i CD contraffatti risultano posti in commercio per il 50 % da venditori ambulanti e da bancarelle, sia permanenti che saltuarie; per il 26 % da esercizi commerciali “regolari” (per la maggior parte a noleggio) e per il 24 % da privati. <br> I dati forniti dal rapporto confermano infine che anche in Italia la pirateria comincia a sconfinare su Internet: nel 2000 sono stati chiusi 600 siti abusivi e 12 cloni di Napster, server italiani che utilizzavano un programma di “file sharing” analogo a quello del celebre sito statunitense per permettere lo scambio gratuito e non autorizzato di brani in rete.