Addio a un altro storico marchio indipendente: la Lookout! Records di Berkeley, California, etichetta punk rock che aveva lanciato i Green Day pubblicandone a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta i primi due Ep e i primi due album ("39/Smooth e "Kerplunk"), si è vista costretta a chiudere bottega. "Abbiamo considerato tutte le opzioni ma abbiamo ripetutamente dovuto constatare che la cosa migliore che potessimo fare era di chiudere una volta per tutte: nel miglior interesse della storia dell'etichetta, dei gruppi, dell'amicizia e delle relazioni che abbiamo con artisti, partner e azionisti", ha spiegato il presidente Chris Appelgren sul sito della Lookout!. "E' la fine di un sogno o semplicemente ora di dire addio a qualcosa che in realtà era terminato tanto tempo fa?", ha "twittato" in risposta il cofondatore Larry Livermore che aveva lasciato l'etichetta nel '97, due anni dopo il picco commerciale (10 milioni di dollari di fatturato) ottenuto proprio grazie ai Green Day (il roster includeva altri nomi di punta della scena punk come i Rancid). La Lookout!, riporta l'East Bay Express, aveva cessato di pubblicare materiale nuovo verso la fine del 2005, dopo che gruppi come Operation Ivy, Screeching Weasel, Avail, Blatz e Filth avevano rescisso i contratti chiedendo indietro la restituzione dei master. Gli stessi Green Day, che con la indie di Berkeley erano entrati in lite per una questione di royalty non pagate, avevano ripreso possesso dei loro due album cedendoli in licenza alla Reprise/Warner Music; fu quello il colpo di grazia, che costrinse la piccola società a licenziare sei dei suoi nove dipendenti. La Lookout! informa ora che tutto il materiale conservato in archivio - master, dischi, copertine ecc. - verrà restituito agli artisti di pertinenza.