A pochi giorni dall’annuncio del contratto di licenza firmato con MusicNet (piattaforma di distribuzione on-line che associa i gruppi multinazionali AOL Time Warner, EMI e Bertelsmann allo sviluppatore software RealNetworks, vedi news), la società di Shawn Fanning piazza altre due mosse cruciali (e, presumibilmente, assai costose) in vista della sua progressiva legalizzazione e accettazione da parte dell’establishment musicale. Praticamente in simultanea, Napster ha annunciato di avere reclutato nello staff un ex legale del dipartimento di Giustizia americano, Jonathan Schwartz, e di avere chiuso un accordo di collaborazione tecnica con la società Loudeye Technologies.<br> Schwartz, che fino a poco tempo fa svolgeva le mansioni di vice avvocato generale associato per conto del ministero USA, avrà il compito di gestire le questioni legali relative al nuovo servizio di distribuzione musicale a pagamento ed autorizzato che la Web company si prepara a far debuttare entro l’estate, nonché di assicurare che la stessa applichi alla lettera l’ingiunzione di tribunale che dal marzo scorso la obbliga ad espellere dalle sue directory on-line i brani scambiati in violazione dei copyright (vedi news).<br> L’accordo, di durata pluriennale, con Loudeye Technologies fa seguito invece alla collaborazione avviata nei mesi scorsi con Relatable (vedi news), società tecnologica titolare di un software che attribuisce a ciascun file musicale un’“impronta digitale” costruita sulla base delle sue univoche caratteristiche sonore. Il programma sviluppato da Loudeye consente a sua volta di identificare a quali canzoni le impronte digitali si riferiscono, mettendole a confronto con un database licenziato dalle major e dalle maggiori etichette indipendenti.