Ha scatenato un vero e proprio terremoto lo spettacolare fermo, lo scorso venerdì, di Kim Dotcom in Nuova Zelanda e la conseguente chiusura per infrazione delle norme in materia di copyright di Megaupload, la piattaforma di uploading, downloading e condivisione che ospitata centinaia di migliaia di file musicali (e non) illegali: un altro cyberlocker, FileSonic, ha deciso di giocare d'anticipo sospendendo il servizi di sharing e permettendo il download al solo utente responsabile dell'upload del file che si intenda scaricare. Contestualmente, sono stati sospesi alcuni abbonamenti e - secondo voci non ancora confermate ufficialmente dall'azienda che controlla il servizio di hosting - sarebbe iniziato un repulisti generale di file illegali ospitati dai server della società. Del resto, che i responsabili di FileSonic volessero smarcarsi da ambiti scomodi - quelli della pirateria e dello sharing selvaggio, gli stessi che hanno fatto finire MegaUpload nel mirino delle autorità statunitensi - non è una novità: già lo scorso 19 dicembre la società informatica annunciò di aver stretto un accordo con l'azienda di gestione e identificazione di contenuti Vobile per la realizzazione di vCloud9, sistema di protezione digitale in grado di inibire le funzionalità dei servizi di FileSonic ad utenti intenzionate ad usarle con file non legali o di dubbia provenienza. Al momento, non è chiaro come e quando le funzioni di sharing di FileSonic possa tornare attive: secondo osservatori internazionali, onde evitare di incappare in noie legali la società starebbe meditando di mutare il proprio servizio da cyberlocker a semplice dropbox, impedendo così qualsiasi tipo di condivisione.