Mentre il tema dei diritti connessi (con riguardo agli artisti interpreti) è diventato di stringente attualità dopo il decreto liberalizzazioni varato dal governo presieduto da Mario Monti, SCF Consorzio Fonografici sceglie il Midem di Cannes per anticipare alcuni dati di mercato relativi alle somme incassate dalle case discografiche (anche per conto degli artisti) in merito alla pubblica diffusione di musica registrata. Stando a queste prime risultanze, il valore degli incassi, calcolato sui diritti effettivamente ripartiti a consorziati e mandanti di SCF, è cresciuto nel 2011 dell'8 per cento. Si tratta di 25 milioni di euro, al netto degli importi relativi ai diritti sulla copia privata bloccati dal contenzioso sulla nuova normativa in vigore dal 2010. "Dopo anni in cui i risultati venivano misurati sul fatturato", ha spiegato il direttore generale Marco Ornago, "con la nuova gestione abbiamo deciso di considerare i risultati di SCF esclusivamente sui diritti realmente incassati e ripartiti". Sul risultato positivo, ha precisato lo stesso Ornago, hanno influito le attività di sviluppo sul territorio e la firma di nuovi accordi con le principali associazioni di categoria degli utilizzatori del repertorio musicale. Enzo Mazza, presidente di SCF, ha invece sottolineato la rilevanza sempre più strategica per il settore dell'area dei diritti connessi, che oggi valgono quasi il 18 per cento del mercato discografico italiano.