Un Natale propizio alle vendite di musica e cd (+ 13,5 % sullo stesso periodo dell'anno precedente), nonostante o forse proprio grazie alla crisi economica, e un incremento del comparto digitale (+ 22 %) più che doppio rispetto al 2010 hanno consentito all'industria discografica italiana di contenere le perdite del 2011 a - 3,53 %, secondo i dati raccolti da Deloitte per conto di FIMI che l'associazione dei discografici ha diffuso oggi pomeriggio. Sul fatturato globale sell-in (che si riferisce agli incassi delle case discografiche al netto dei resi, e non alla spesa finale del pubblico), 130, 479 milioni di euro, il digitale (27,5 milioni di euro) rappresenta oggi più del 21 %: una quota significativa, anche se ancora distante dalla media mondiale che (dati IFPI) è del 32 %. Più in dettaglio, l'incremento del digitale riguarda ancora una volta gli album (+ 37 %: meglio che in Usa, + 17 %, UK, + 27 %, e Francia, + 23 %) più che i singoli (25 %). Il download assorbe ancora il 65 % delle vendite, anche se la crescita magggiore riguarda le piattaforme di video streaming finanziate dalla pubblicità, YouTube in testa, che con 4,5 milioni di euro di ricavi per l'industria assorbono il 16 % del giro d'affari con un incremento di ben il 64 % rispetto all'anno precedente (i servizi in abbonamento coprono invece il 19 %). Per i supporti fisici, ovviamente, il trend è inverso: il fatturato, poco meno di 103 milioni di euro, è in calo del 9 % (- 7 % in unità), anche se i compact disc valgono ancora l'80 %, ravvivati - come si diceva - dalla buona performance natalizia e dall'ingresso sul mercato di Amazon: FIMI e Deloitte registrano infatti un incremento del 26 % nell'e-commerce di prodotti fisici, che promette interessanti prospettive di crescita anche se al momento sviluppa soltanto il 5 % del business discografico. Confermata, infine, per quanto riguarda la distribuzione del fatturato per repertorio, la prevalenza della musica italiana (54 %) su quella internazionale (40 %, il restante 6 % va alla classica). Altri e diversi dati di consuntivo del mercato 2011 sono contenuti nel numero di febbraio 2012 di Musica e Dischi: sulla base delle informazioni raccolte dalla redazione presso case discografiche e distributori (e prendendo in considerazione anche le aziende non associate FIMI) il mensile calcola in 201,2 milioni di euro il fatturato globale del settore, attribuendogli una flessione dell'1,2 % sull'anno precedente. Secondo le stime di M&D il "fisico" è calato negli ultimi dodici mesi del 4,9 %, mentre il digitale è cresciuto del 18 % (e copre oggi il 19,4 % del giro d'affari totale).