Nel suo ultimo giorno da presidente di Warner Music, Edgar Bronfman Jr. ha promesso che la major americana lotterà "con le unghie e con i denti" contro la fusione tra Universal ed EMI. Intervistato dal giornalista di All Things D Peter Kakfa durante la conferenza "D: Dive Into Media", in cui si è anche espresso a proposito dei rapporti tra case discografiche e i Tunes, il manager canadese - a lungo impegnatosi in prima persona in un lungo e infruttuoso tentativo di scalata alla EMI - ha detto di essere colpito dalla "tracotanza con cui Universal pensa gli sarà facile acquistare la EMI. O, a essere franchi, anche dalla sua idea di riuscirci tout court. Lo stesso vale per la Sony (che della major inglese ha rilevato le edizioni)". "Una società combinata Universal-EMI", sostiene Bronfman, "creerebbe quella che io chiamo una supermajor, capace di controllare non soltanto il futuro della musica registrata ma anche di tutto il settore dei media digitali. Penso sia pericoloso e problematico. E penso che questo tentativo vada bloccato". Come noto, la stessa Warner, ora capitanata dall'imprenditore russo-americano Len Blavatnik, è rimasta in lizza fino all'ultimo per l'acquisto degli interessi discografici della EMI, battuta sul filo di lana proprio dall'offerta di Universal.