Un’indagine pubblicata in questi giorni dalla National Association of Recording Merchandisers (NARM), organizzazione di categoria che raggruppa la maggioranza dei grossisti e dettaglianti di dischi (anche on-line) americani, conferma il risultato in rosso conseguito dall’industria discografica USA nel corso del 2000 (-1,8 %, vedi news), sottolineando una leggera flessione delle vendite anche nel cosiddetto "sell out", e cioè nel giro d'affari dei rivenditori specializzati. Secondo la NARM, gli acquisti dei consumatori americani sono diminuiti da 10,49 a 10,46 miliardi di dollari (oltre 23 mila 600 miliardi di lire) nel corso dell’ultimo anno. Nonostante l’ulteriore crescita degli album in formato CD (il cui giro d’affari è aumentato del 3,7 % a 9,4 miliardi di dollari), i negozi americani hanno registrato uno stallo nella vendita di prodotti musicali tradizionali, triplicando invece le vendite di DVD, che nel corso del 2000 hanno superato per la prima volta, negli USA, quelle dei VHS. Secondo il rapporto NARM, anche negli Stati Uniti le vendite di download digitali sono ancora troppo limitate per esercitare un impatto significativo sull’andamento del mercato discografico.