"La fine di un'era". Così il weblog TorrentFreak commenta la chiusura volontaria di BTJunkie, uno dei maggiori motori di ricerca di file torrent al mondo con decine di milioni di utenti. "Non è stata una decisione facile", spiega un messaggio postato sul sito. "Abbiamo combattuto per anni per il vostro diritto a comunicare, ma è ora di andare avanti". La piattaforma di file sharing, ricorda TorrentFreak, operava dal giugno del 2005 e non è mai stata coinvolta in procedimenti giudiziari negli Stati Uniti, anche se era inclusa nell'elenco dei "siti canaglia" compilato dalle associazioni locali dei produttori discografici e cinematografici (RIAA e MPAA) e Google l'aveva depennata dalle parole chiave del suo motore di ricerca. In Italia l'accesso a BTjunkie era già stato inibito nell'aprile del 2011 da un ordine emesso dal pubblico ministero di Cagliari (in quel momento, secondo quanto rilevato dalla Guardia di Finanza, gli accessi quotidiani alla piattaforma per scaricare musica, film, videogiochi e software erano oltre 500 mila). Secondo quanto dichiarato a TorrentFreak dal fondatore del sito, le azioni legali contro The Pirate Bay e MegaUpload hanno avuto un peso decisivo nella sua decisione. "Sicuramente la guerra non è ancora finita", ha aggiunto il titolare di BTjunkie, riferendosi alle battaglie giudiziare tuttora in corso con altre piattaforme torrent.