Parla principalmente tedesco, l'opposizione europea agli accordi internazionali antipirateria noti con l'acronimo di ACTA (Anti-Counterfeiting Trade Agreement). Mentre la Germania è tra i pochi Paesi del Vecchio Continente a non avere ancora firmato il trattato, ieri sera il presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz (di nazionalità tedesca) ha dichiarato al canale televisivo ARD che "l'accordo non garantisce il necessario equilibrio tra la protezione dei copyright e la tutela dei diritti fondamentali degli utenti di Internet", e che dunque "nella forma attuale, non è adeguato". Le sue parole, pronunciate sulla scia delle manifestazioni che in diverse città europee - da Berlino a Monaco, da Parigi a Bruxelles, da Praga a Bucarest, da Varsavia a Vilnius - hanno visto sfilare in piazza cittadini timorosi di perdere le libertà fondamentali su Internet - si inseriscono in un quadro ormai ben definito: le misure, anche penali, di lotta alla contraffazione commerciale e alla pirateria disposte dall'ACTA, che prevedono la possibilità di intervenire contro chi viola i copyright senza richiedere l'intervento dell'autorità giudiziaria, sono state finalizzate già nel novembre del 2010 e non sono più modificabili: perché entrino in vigore è necessario che vengano approvate dal Parlamento Europeo (si parla di fine estate, mentre la commissione Commercio del PE inizierà ad esaminare il testo il 29 febbraio) e ratificate dai 27 stati membri della UE. Oltre alla Germania, anche la Slovacchia si è rifiutata finora di firmare l'accordo; Polonia, Repubblica Ceca e Lettonia hanno sospeso la decisione in attesa di nuove consultazioni mentre altri 22 Paesi, tra cui l'Italia, hanno firmato l'accordo il 26 gennaio scorso. Gli oppositori del trattato, che includono formazioni politiche e movimenti di opinione, ritengono pericoloso adeguare le misure antipirateria adottate nella UE e negli Stati Uniti a Paesi meno dotati di garanzie per quanto riguarda i diritti fondamentali dei cittadini; il documento sull'ACTA pubblicato dalla Commissione Europea ricorda che l'Europa perde ogni anno più di 8 miliardi di euro a causa della pirateria e della contraffazione e replica che l'ACTA "non sorveglia né controlla le comunicazioni private su Internet", "non provocherà la censura dei siti Web", e "non porterà a limitazioni dei diritti fondamentali", né a una revisione delle normative sui copyirght vigenti in ambito UE.