I tagliatori di teste della megacompagnia americana non hanno ancora terminato il loro compito, e nonostante i 2.400 licenziamenti effettuati a partire dall’inizio dell’anno (a cui stanno per aggiungersi i 3.800 conseguenti alla chiusura della catena Warner Bros. Studios), i vertici del gruppo hanno fatto sapere che altri tagli al personale si renderanno necessari se la holding desidera rispettare gli ambiziosi obiettivi di budget fissati per l’anno in corso. Il diktat ha raggiunto tra l’altro i responsabili delle divisioni musica, cinema e editoria di AOL Time Warner, cui spetta il compito di prendere ulteriori, impopolari decisioni per garantire un più stretto controllo dei costi. Ufficialmente, il gruppo assicura che non sono previste ulteriori, drastiche misure in merito, ma alcune fonti interne fanno notare che le condizioni di recessione registrate sul mercato nordamericano e in quello europeo, nonché la continua flessione degli investimenti pubblicitari, non lasciano altra scelta ai vertici dell’azienda, se desiderano tener fede al bilancio di previsione. AOL Time Warner, che annuncerà la settimana prossima i risultati del secondo trimestre dell’anno, si aspetta di realizzare un fatturato di 40 miliardi di dollari nel 2001, corrispondente a ricavi per 11 miliardi di dollari al lordo di tasse, interessi, deprezzamenti ed ammortamenti.