Il mondo del secondary ticketing britannico è in subbuglio dopo che ieri sera, 23 febbraio, il canale televisivo Channel 4 ha mandato in onda una puntata del programma d'inchiesta Dispatches significativamente intitolata "The great ticket scandal". L'autore del servizio, Morland Sanders, si è infiltrato sotto mentite spoglie negli uffici delle due maggiori organizzazioni di rivendita di biglietti, Seatwave e Viagogo, per capire come funzionano le loro piattaforme (teoricamente destinate a far incontrare tra loro singoli fan) e documentare le sue scoperte con prove filmate. Stando alle testimonianze raccolte dal reporter, i siti specializzati acquisterebbero direttamente grandi quantità di biglietti da piattaforme come Ticketmaster usando nominativi, indirizzi e carte di credito diverse per poi rivenderli a fini speculativi, mentre in altre circostanze sarebbero gli stessi promoter a ricorrere alle piattaforme di secondary ticketing per vendere pacchetti di biglietti a prezzi che alcuni dipendenti di Viagogo hanno definito da "estorsione" (tra i casi citati figurano concerti di Take That, Rihanna e Coldplay). Chiamata in causa, Viagogo (dopo aver tentato invano di ottenere dal tribunale un'ordinanza che impedisse la messa in onda del programma) ha reagito con un comunicato in cui sostiene di essere "un mercato aperto", precisando che "anche se la maggioranza dei nostri rivenditori sono singoli individui non impediamo a operatori di maggiori dimensioni, e agli stessi organizzatori, di utilizzare la nostra piattaforma". "Soprattutto", conclude la nota, "garantiamo agli acquirenti la disponibilità dei biglietti che hanno pagato, e così facendo abbiamo ridotto drasticamente frodi e bagarinaggio nel Regno Unito". Sul suo blog, Seatwave ha invece replicato di non comprare direttamente biglietti al fine di rivenderli. "Permettiamo di farlo ai nostri dipendenti - li aiuta a capire meglio quel che facciamo e a migliorare il nostro servizio - ma solo rispettando alcune rigorose linee guida. I nostri impiegati non possono acquistare né vendere durante l'orario di lavoro o mentre si trovano negli uffici di Seatwave, né utilizzare i macchinari dell'azienda", e neppure "lavorare da casa di venerdì (il giorno in cui spesso i biglietti vanno in vendita) così da essere sulla piattaforma alle 9 del mattina". "Queste regole fanno sì che ogni attività di compravendita da parte dei nostri dipendenti sia di entità così modesta da non produrre effetti sui prezzi dei biglietti o sulla loro disponibilità", conclude Seatwave, aggiungendo di avere venduto biglietti anche per conto dei promoter, anche se si tratterebbe "di una percentuale minuscola del business, che lo scorso anno ha rappresentato il 2 % delle vendite totali". A dispetto del clamore e dei messaggi indignati che molti hanno affidato a Twitter, riporta Music Week, le vendite sui siti di secondary ticketing sembrano proseguire indisturbate: alcuni biglietti di "seconda mano" per il concerto che i Blur terranno ad Hyde Park in occasione delle Olimpiadi di Londra vengono attualmente offerti al prezzo esorbitante di 1000 sterline.