Piombano ai minimi storici le azioni di AOL Time Warner, dopo la pubblicazione dei non entusiasmanti dati di bilancio relativi al secondo trimestre dell’anno. Sotto accusa, ancora una volta, le divisioni musicali e cinematografiche del gruppo, individuate come le principali responsabili della performance poco brillante registrata dal gruppo accanto agli investimenti pubblicitari in prolungata stagnazione. Gli esperti di Wall Street indicano proprio nella Warner Music la pecora nera del gruppo, a dispetto della presenza sul mercato discografico di pezzi da novanta come Madonna e Faith Hill; da parte loro, i vertici del gruppo professano ottimismo per la seconda parte dell’anno, quando Warner distribuirà nei negozi nuovi album di artisti come Jewel e Kid Rock. <br> Il fatturato globale realizzato dal colosso multimediale americano, pari a 9,2 miliardi di dollari (+ 3 % sull’anno precedente), è risultato inferiore alle aspettative degli esperti finanziari. “Nessuno è immune dai trend economici più generali”, ha sintetizzato un analista di Wit/Soundreview, definendo gli ultimi tre mesi di AOL Time Warner come un periodo “estremamente confuso”. Più soddisfacenti altri indici economici comunicati dalla società ai suoi azionisti e investitori: il disavanzo netto di bilancio si è ridotto dai 924 milioni di dollari dello scorso anno (22 cent per azione) a 734 milioni, equivalenti a 17 cent per azione, mentre anche il tasso di crescita dell’EBIDTA (utili al lordo di interessi, deprezzamenti, tasse e ammortamenti, + 20 %) e il flusso di cassa sono risultati pari alle aspettative dei mercati finanziari. Sulla base di questi risultati, l’amministratore delegato di AOL Time Warner Gerald Levin ha ribadito gli obiettivi finanziari del gruppo, che punta per il 2001 a 40 miliardi di dollari di fatturato e a 11 miliardi di dollari di utile.