Otto milioni di dollari. E' questa la somma di denaro che Sony Music ha messo sul piatto per patteggiare in sede extragiudiziale la risoluzione di una vertenza aperta dagli artisti del "roster" che esigono il pagamento di royalty addizionali (tra questi figurano i Cheap Trick, gli Youngbloods e la Allman Brothers Band). La diatriba, portata all'attenzione dei media soprattutto dalla causa multimilionaria intentata dai primi produttori di Eminem nei confronti di Universal Music, riguarda come noto la diversa interpretazione dei diritti e delle percentuali generate dalla vendita di brani e album digitali su piattaforme come iTunes: le case discografiche considerano i download alla stregua dei cd e pretendono di applicarvi le percentuali standard che assicurano solitamente agli artisti tra il 10 e il 20 per cento del prezzo netto di vendita); questi ultimi e i loro manager sostengono invece che si tratti di licenze ex novo, e rivendicano di conseguenza una percentuale magggiore, fino al 50 per cento: di qui le molteplici richieste di risarcimenti danni e saldo del pregresso. Le vertenze che coinvolgevano la Sony risalgono a cinque anni fa e verranno risolte, previa approvazione del giudice, con un accordo che prevede il versamento di una somma totale pari a 7,95 milioni di dollari e il riconoscimento di un incremento di royalty del 3 per cento sulle vendite digitali future. Una quota sostanziale di quella somma sarà destinata agli artisti - titolari di contratti siglati principalmente tra il 1976 e il 2001 - i cui download su iTunes hanno superato le 28.500 unità, mentre 2 milioni e mezzo di dollari verranno assorbiti dalle spese legali e dalle parcelle degli avvocati. Da notare che la richiesta iniziale dei ricorrenti in giudizio era di almeno 25 milioni di dollari di danni; il ricorso presentato dagli Youngbloods (il gruppo folk-rock statunitense capitanato da Jesse Colin Young, noto soprattutto per l'inno del flower power anni Sessanta "Get together") specificava che la band incassava 4,7 centesimi di dollaro su ogni download da 99 centesimi, mentre la sua richiesta era di una frazione superiore ai 30 centesimi. Dall'accordo con Sony, che riguarda più di 100 artisti e migliaia di musicisti riuniti in una "class action", risultano esclusi coloro che hanno preferito presentare ricorso autonomamente, come i Toto.