Un vizio procedurale nell'ordinanza di sequestro dei beni confiscati a Kim Dotcom potrebbe restituire al fondatore e deus ex machina del cybrelocker MegaUpload il denaro sufficiente ad organizzare la difesa nel processo che lo vede imputato per concorso in violazione di copyright, frode e riciclaggio. Il giudice neozelandese Judith Potter ha giudicato irregolare l'ordinanza restrittiva emessa nei confronti di Dotcom da parte degli organi di polizia e dei rappresentanti del governo statunitense, dal momento che all'imputato non è stato consentito di contestare l'azione. Resesi conto dell'errore procedurale, le autorità neozelandesi avevano già cercato di correre ai ripari a fine gennaio, ma secondo Potter il provvedimento è privo di efficacia legale. Di conseguenza, i beni sequestrati (200 milioni di dollari, comprensivi di un'abitazione da 30 milioni di dollari, auto di lusso e denaro contante o depositato in banca) potrebbero tornare nella sua disponibilità, dopo che - prolungato su base temporanea l'ordine restrittivo dal giudice stesso - la questione verrà discussa nel corso di una nuova udienza. Come noto, Dotcom è stato rilasciato su cauzione ed è in attesa di conoscere l'esito di una richiesta di estradizione che dovrebbe essere discussa il prossimo 20 agosto.