Il presidente del gruppo, Gerolamo Caccia Dominioni, respinge l’eventualità di un riavvio di inchiesta da parte delle autorità antitrust italiane in tema di prezzi dei CD dopo che la Commissione Europea, nell’ambito della sua recente inchiesta in materia (vedi news), aveva comunicato di avere riscontrato da parte di una major italiana (la Warner, appunto) “pratiche limitate che avrebbero potuto avere l’effetto di controllare i prezzi al dettaglio dei compact disc”. <br> “E’ scorretto dire che la nostra casa discografica abbia mai applicato politiche di ‘minimum advertised price’ (o MAP, che legano la cooperazione promozionale e pubblicitaria con i punti vendita al mantenimento di un prezzo minimo di vendita al pubblico, ndr). Oltretutto, si tratta di una pratica commerciale che in Italia non ha riscontro”, ha detto a Rockol lo stesso Caccia. “La Commissione Europea si è limitata a chiederci informazioni sugli sticker che abbiamo applicato in passato su un numero assai ridotto di prodotti, e che recavano un prezzo suggerito di vendita. Il fatto che queste informazioni siano state trasferite all’antitrust locale fa parte di un procedimento di routine e sono convinto che non avrà alcun seguito”.