Crolla la spesa delle case discografiche in pubblicità televisiva. Uno studio a cura di ESP Marketing, società specializzata in rilevazioni e analisi dei rapporti che intercorrono tra tv e musica, mostra che nel Regno Unito l'industria discografica ha tagliato i suoi investimenti del 34,1 per cento in un solo anno, ridimensionandoli a 38,5 milioni di sterline. Nel complesso, rivela ESP, rispetto al 2008 la spesa risulta praticamente dimezzata, mentre la flessione a doppia cifra riguarda tutte le major: l'investimento di Universal è calato del 29,5 per cento a 14,2 milioni di sterline, quello di Sony Music del 37,8 per cento a 8,3 milioni, quello di Warner del 46 per cento a 5,8 milioni e quello di EMI del 19,6 per cento a 5,3 milioni. In testa alla graduatoria, in termini di budget pubblicitario televisivo per titolo, figura il best seller "21" di Adele (pubblicato dall'etichetta indipendente XL Recordings), che svetta con 646 mila sterline di investimento, mentre altre campagne ad alto budget hanno riguardato gli ultimi dischi di Michael Bublé (Warner Bros./Reprise/Warner Music) e Rihanna (Def Jam/Universal). La maggior spesa del 2001 per artista riguarda tuttavia due artisti crossover, il tenore Alfie Boe e il violinista/direttore d'orchestra André Rieu, per cui la Decca (affiliata a Universal) ha stanziato budget televisivi di circa 1,1 milioni di sterline a testa, spalmati nel corso del 2011 su diverse uscite discografiche.