La liberalizzazione della gestione dei diritti connessi spettanti agli artisti per la pubblica diffusione (in radio, in tv, su Internet, nei locali pubblici) delle loro opere è una realtà di fatto, dopo l'approvazione definitiva da parte della Camera del "decreto liberalizzazioni" formulato dal governo Monti e la sua successiva conversione in legge (24 marzo 2012, nr. 27). La modifica della normativa in materia apre ovviamente nuovi, inediti scenari in un mercato finora monopolizzato di fatto dall'IMAIE, oggi rifondato come Nuovo IMAIE, il cui presidente Andrea Micciché, nel ribadire il progetto già annunciato a Rockol di una banca dati comune con le associazioni dei discografici AFI e SCF, sostiene tuttavia che "il disegno di legge sulla liberalizzazione del diritto connesso non sposta di una virgola il nostro progetto. Ciò che stiamo organizzando è, infatti, la più seria e ambiziosa iniziativa mai realizzata a favore della categoria". Secondo Miccichè, infatti, la piattaforma creata con le collecting dei discografici inciderà "in maniera decisiva sulle tempistiche e sull'accuratezza della rendicontazione e quindi, di conseguenza, anche sul pagamento dei diritti". Diversa, ovviamente, la prospettiva di Gianluigi Chiodaroli, presidente dell'organizzazione concorrente Itsright, secondo cui "la liberalizzazione del mercato non può che favorire lo sviluppo di un contesto caratterizzato da dinamismo, efficienza, a vantaggio degli artisti, che potranno così fruire di servizi sempre più puntuali e competitivi. Si apre, dunque", secondo Chiodaroli, "una nuova stagione per il mercato dei diritti che, siamo certi, sarà caratterizzata da una profonda collaborazione tra tutti gli operatori del settore coinvolti, a partire dal mondo della discografia, nell'interesse degli artisti".