La Commissione Europea continua ad indagare sul settore musicale, tenendo sotto osservazione i prezzi dei CD nei negozi (vedi news) così come il mercato emergente della distribuzione on-line. E a finire nel suo mirino, dopo le costituende piattaforme "multi-label" Pressplay e MusicNet, è ancora una volta il gigante informatico di Seattle, accusato di avere illegalmente incorporato il suo software per la riproduzione di file audio e video in rete, Windows Media Player, nei suoi sistemi operativi come Windows 98 e Windows 2000. In questo modo, Microsoft – recita una nota diffusa dall'organo comunitario – “può impedire ai costruttori e agli utenti finali una libera scelta su quali prodotti desiderano avere sui loro personal computer, soprattutto perché non esistono mezzi tecnici per rimuovere o disinstallare il prodotto”, con l’effetto di indebolire l’innovazione e la concorrenza sul mercato da parte di software multimediali alternativi come il RealPlayer di RealNetworks e il QuickTime di Apple. La Commissione ha inviato comunicazione formale del nuovo procedimento istruttorio alla società di Bill Gates, che ora ha circa due mesi di tempo per replicare per iscritto. L'autorità europea ha fatto sapere che l’indagine non riguarderà per il momento il nuovo sistema operativo di Microsoft, XP (vedi news), nonostante le ditte rivali si siano già lamentate del fatto che la sua introduzione restringerà ulteriormente la concorrenza sul mercato.