Discussa e contestata tanto sul piano locale che a livello internazionale, la legge francese Hadopi che ha introdotto nel sistema normativo transalpino il principio di "risposta graduale" alle violazioni dei copyright tramite una serie di diffide che possono sfociare nella sospensione della connessione Internet, sembra continuare a produrre risultati efficaci nella lotta alla pirateria. Entrato in vigore nell'ottobre del 2010, il provvedimento che prende il nome dall'autorità amministrativa cui è demandato il compito di gestire il sistema ha fatto sì, secondo Hadopi, che da allora e fino al dicembre del 2011 il 95 per cento di coloro che sono stati raggiunti da una prima diffida per avere scaricato musica abusivamente non ha avuto bisogno di altri avvertimenti per cambiare comportamento. Il 92 per cento e il 98 per cento rispettivamente di coloro che hanno ricevuto una seconda e terza diffida, secondo i funzionari francesi, ha fatto altrettanto. Il report aggiornato di Hadopi fa riferimento ai dati contrastanti, ma tutti dello stesso segno, raccolti da Nielsen (- 17 per cento nel ricorso al file sharing illegale da parte dei cittadini francesi), NetRatings (- 29 per cento), Peer Media Technologies (-43 per cento) e ALPA (- 66 per cento) per dimostrare che l'impatto della legge sul p2p illegale è stato significativo. "Non è da escludere", aggiungono i compilatori del documento, "che alcuni di coloro che in precedenza scaricavano illegalmente via P2P cambino comportamento dopo la chiusura di MegaUpload", anche se, aggiungono, "non si dispone ancora di dati e prospettiva storica sufficiente per asserire che pratiche e modelli di consumo degli utenti Internet siano cambiati in conseguenza di quell'evento".