La Recording Academy americana, organizzatrice del premio, ha deciso di cancellare definitivamente la seconda edizione dei Latin Grammy Awards, inizialmente programmati per l’11 settembre al Great Western Forum di Inglewood (Los Angeles) e poi sospesi in seguito ai blitz terroristici che nel corso della stessa giornata hanno colpito il Pentagono e il World Trade Center di Manhattan (vedi news). <br> L’annuncio ufficiale della decisione è stato dato dal presidente e amministratore delegato del comitato organizzatore, Michael Greene, per tramite di un comunicato stampa nel quale si sottolinea che “dopo attenta considerazione e giornate di discussione con i nostri partner strategici (tra cui il network televisivo CBS, che avrebbe dovuto trasmettere l’evento in diretta, ndr) si è concluso che non sarebbe stato pratico né consigliabile cercare di riprogrammare uno spettacolo internazionale dal vivo di questa portata”. Greene ha aggiunto che la academy, come molte altre organizzazioni dell’industria musicale americana (vedi news), è attualmente impegnata a fornire assistenza economica e psicologica alle vittime degli attentati e che sono allo studio ipotesi alternative per consegnare i premi agli artisti che avrebbero dovuto presenziare alla serata di gala. <br> La cancellazione dell’evento comporta un danno economico considerevole (in alcuni casi calcolabile nell’ordine di centinaia di migliaia di dollari) per le case discografiche, costrette per diversi giorni a tenere fermi a Los Angeles artisti e personale in seguito al blocco del traffico aereo (anche il direttore artistico della Warner Music italiana Tino Silvestri, volato in California per assistere Laura Pausini, è potuto rientrare in Italia solo dopo una settimana). Per numerose etichette la rinuncia all’evento significa anche uno stravolgimento dei piani di marketing che proprio nei Grammy avevano individuato l’elemento principale delle campagne di promozione autunnali.