Affiancandosi a marchi indipendenti come Mushroom e il Beggars Group, anche la major britannica renderà disponibile il proprio catalogo musicale per la creazione di compilation personalizzate nei negozi di dischi. A gestire il servizio è la società Virtual Music Stores, di cui (insieme con il gruppo radiofonico GWR) è azionista sir Colin Southgate, intermediario dell’operazione e fino a due anni fa presidente proprio della EMI: si tratta, in pratica, della vecchia formula da molti ritenuta obsoleta del CD “custom” (azionando un’apposita macchina collocata nel punto vendita, i consumatori possono selezionare dal database una serie di brani fino a riempire un CD vergine di 40 minuti) e che invece, secondo la stessa Virtual Music Stores, può rappresentare un valido sbocco alternativo alla distribuzione di musica digitale su Internet. <br> Il presidente della società, sir Peter Michael (che è anche presidente di GWR), si è detto convinto che le vendite attraverso il canale dei CD “custom” possano incrementare il mercato discografico britannico del 3 %, in virtù di una proiezione di fatturato di 100 milioni di sterline (oltre 307 miliardi di lire) nell’arco dei prossimi tre anni. Il sistema è attualmente in prova a Londra presso alcuni punti vendita delle catene di negozi HMV, WH Smith e J Sainsbury, ma già l’anno prossimo Virtual Music Stores prevede di collocare nuove macchine per la fabbricazione di CD personalizzati in un migliaio di negozi, con un investimento pianificato di 7 milioni e mezzo di sterline (oltre 23 miliardi di lire). <br> In cambio della fornitura del suo repertorio, la EMI otterrà una quota del 5 % nella società inglese.