Slitta all'anno prossimo l'entrata in vigore nel Regno Unito del sistema di "risposta graduale" al file sharing, basato sul modello francese che prevede avvertimenti ripetuti ai trasgressori di legge seguiti eventualmente da un blocco temporaneo della connessione Internet. Le prime notifiche all'indirizzo di chi viola la legge sul copyright avrebbero dovuto partire quest'estate, ma ora il tutto è stato rimandato presumibilmente al primo trimestre del 2013. Lo ha spiegato, intervenendo qualche giorno fa a una conferenza della Creative Coalition Campaign, Paul Kirkman, un funzionario pubblico facente le veci del Ministro della Cultura, dei Media e dello Sport Ed Vaizey: "Le cose non stanno andando rapidamente come avremmo voluto", ha detto, "ma il fatto è che ancora pochi giorni fa siamo stati chiamati a discutere in tribunale di una questione che è stata sottoposta all'esame dei giudici. E' questo procedimento a determinare il momento in cui potremo partire". Kirkman ha anche assicurato che il governo ha voluto prendere tutte le misure appropriate affinché le nuove norme antipirateria non risultino in un eccesso di regolamentazione: anche questo, ha spiegato, ha contribuito al ritardo sulla tabella di marcia. La gestione operativa delle nuove norme introdotte nel Digital Economy Act e che comportano il coinvolgimento eventuale degli Internet Service Provider nelle azioni deterrenti indirizzate ai file sharer, è affidata all'autorità delle comunicazioni Ofcom. Il Regno Unito è il terzo Paese al mondo a introdurre disposizioni di risposta "graduale" alla pirateria dopo la Francia (pioniera in questo campo con la famosa legge Hadopi) e la Corea del Sud.