Il giudice Marilyn Hall Patel, che segue la vertenza tra l'industria discografica e il sito Web californiano dal luglio del 2000 (vedi news), ha rinviato ancora una volta la decisione sul caso dicendo che potrebbe affidarne lo studio ad un consulente esterno esperto in materia. <br> Le case discografiche associate nella federazione RIAA (Recording Industry Association of America) avevano richiesto al magistrato la formulazione di un giudizio sommario che sancisse definitivamente le responsabilità di Napster in merito alla violazione dei copyright perpetrata attraverso il suo servizio di “file sharing” in rete, lasciando al successivo processo il solo compito di determinare l'ammontare dei danni da risarcire. Le controdeduzioni portate in giudizio dai legali della Web company, tuttavia, hanno convinto la Hall Patel a differire ulteriormente il giudizio, per verificare con certezza le posizioni giuridiche delle parti e in particolare se i brani musicali scambiati su Napster siano effettivamente di proprietà delle case discografiche ricorrenti. Gli avvocati di Napster hanno infatti ribattuto che anche MusicNet (la piattaforma di distribuzione on-line allestita da EMI, Bertelsmann e AOL Time Warner in associazione con RealNetworks, vedi news) farebbe un uso improprio dei copyright musicali, sollevando anche la questione di un presunto comportamento anticoncorrenziale da parte delle major discografiche. Il legale della RIAA Matt Oppenheim si è detto tuttavia convinto che la responsabilità di Napster verrà accertata e che la società di Shawn Fanning sarà condannata al risarcimento dei danni.