Il poco lusinghiero giudizio sul costituendo servizio di distribuzione musicale on-line che vede la software house RealNetworks collaborare con le major EMI, Bertelsmann e AOL Time Warner sarebbe stato pronunciato, secondo quanto riportano fonti internazionali, dal giudice Marilyn Hall Patel, il magistrato di San Francisco che da mesi segue la vertenza tra Napster e le case discografiche americane (vedi news). <br> A stimolare l’attenzione della Patel sui meccanismi e le regole di funzionamento di MusicNet è stato il legale di Napster, Celia Barenholtz, che in occasione dell’udienza tenutasi mercoledì 11 ottobre a San Francisco (vedi news) ha sollevato nei riguardi della joint venture il dubbio di comportamenti contrari alle norme che tutelano la concorrenza, prospettando un possibile intervento delle autorità antitrust. Durante la discussione in tribunale la Barenholtz ha citato una clausola del contratto di collaborazione che MusicNet e Napster hanno firmato quest’anno, in base alla quale la società di Shawn Fanning sarebbe impossibilitata a chiudere accordi con altre piattaforme di distribuzione, pena la possibile risoluzione del contratto da parte del partner. <br> E’ da notare che sollevando questa eccezione Napster si mette contro il suo principale finanziatore, il gruppo tedesco Bertelsmann (vedi news); d’altra parte, uno dei promotori di MusicNet, la EMI, ha mostrato di non avere un vincolo esclusivo alla joint venture annunciando all’inizio del mese (vedi news) di avere raggiunto un accordo per licenziare il suo repertorio alla piattaforma concorrente Pressplay, lanciata dalle major Sony e Universal (vedi news).