La major britannica ha improvvisamente liquidato il suo executive numero uno per fare posto a Levy, già boss mondiale della PolyGram prima della fusione con il gruppo Universal avvenuta nel 1998 (vedi news). <br> Così, con uno dei più clamorosi capovolgimenti di fronte nella storia recente della discografia internazionale, la EMI ha reagito ai pessimi risultati conseguiti nell’ultimo esercizio finanziario (profitti in calo del 20 %),evidenziati poche settimane fa da un allarmistico “report” diffuso dalla stessa società (vedi news). L’amministratore delegato della multinazionale inglese, Eric Nicoli, ha scelto dunque la soluzione più drastica per cercare di recuperare la fiducia degli investitori che nell’ultimo anno hanno fatto crollare il valore di borsa della EMI da 10 a 1,9 miliardi di dollari, poco meno di 4 mila miliardi di lire. A deteriorare irrimediabilmente la posizione di Ken Berry, responsabile mondiale della divisione discografica, sarebbero stati – a quanto pare – il fallito tentativo di incrementare la market share del gruppo negli Stati Uniti, il più grande mercato discografico del mondo, nonché l’eccessivo dispendio di denaro per l'ingaggio di Mariah Carey attraverso quello che è diventato il contratto discografico più oneroso della storia (si parla di 180 miliardi di lire, vedi news). <br> Nicoli si sarebbe adoperato in prima persona per reclutare al suo posto il 54enne Levy, uno dei più accreditati manager discografici sulla scena internazionale, da tre anni fuori dal “giro” delle major ma ancora attivo nel settore del management e della consulenza specializzata. A lui e al team di manager che recluterà per aiutarlo nel nuovo incarico, Nicoli affiderà il compito di risollevare le quotazioni e l’immagine del gruppo. Il primo ingaggio, già ufficializzato, riguarda David Munns, da anni strettissimo collaboratore di Levy (e responsabile in prima persona, ai tempi della PolyGram, dell’acquisizione delle etichette A&M e Island Records), che ha già assunto l’incarico di vice presidente di EMI Recorded Music con responsabilità speciale per il marketing globale e le risorse umane. <br> Nulla è trapelato per il momento sul futuro professionale di Berry, 49 anni, a capo della divisione discografica EMI/Virgin dal maggio del 1997; la sua ex moglie Nancy fa ancora parte dello staff dirigente del gruppo in qualità di vice presidente dell’etichetta Virgin.