Non sono i primi, a farsi promozione su BitTorrent, ma finora sicuramente i più famosi: liberi da vincoli contrattuali (l'ultimo disco se lo sono pubblicati da soli), i Counting Crows hanno reso disponibili sulla celebre e controversa piattaforma peer-to-peer quattro brani dal nuovo album di cover "Underwater sunshine (Or what we did on our summer vacation)" - "Untitled (Love song)", "Like teenage gravity", "Hospital" e "Meet on the ledge" - all'interno di un "pacchetto" (il cosiddetto bundle ) che include anche note di copertina e riproduzione ad alta risoluzione della grafica. Attraverso lo uTorrent client, i brani potranno così raggiungere un pubblico potenziale di 150 milioni di utenti. "Se così stanno le cose, allora questa è la nuova radio", ha spiegato a TorrentFreak il leader del gruppo Adam Duritz. "Anzi, un'emittente migliore delle altre, perché la gente ha la possibilità di scegliere quanto ascoltarla e quando smettere. Non capisco perché non lo facciano tutti. Per me è una cosa scontata, e ora che siamo diventati una band indipendente non dobbiamo più stare a sentire un branco di idioti che ci dicono cosa dobbiamo e cosa non dobbiamo fare. Possiamo rivolgerci a gente intelligente, oppure fidarci di noi stessi". "E' da tanto tempo che propongo di regalare canzoni", ha spiegato Duritz ricordando che la band ha sempre incoraggiato il pubblico a registrare i concerti e ha iniziato a postare musica gratuita sui forum Internet già nel 1995. "A casa ho una parete intera di bootleg: non nostri, ma di altre band", confessa il vocalist a TorrentFreak. "Dunque sarebbe un po' ipocrita se adesso cominciassi ad arrabbiarmi con qualcun altro. Regalare canzoni porterà il nuovo disco all'attenzione di più persone e attirerà più spettatori nel tour che stiamo per iniziare. Ed è quello che un artista desidera, portare la sua musica a più persone possibili". BitTorrent, sottolinea, è alleato giusto per questa strategia: "Puoi considerarlo semplicemente come un succhia soldi, come fanno le case discografiche. Oppure per quello che è, un canale che funziona a doppio senso. Puoi lamentartene o decidere di usarlo. Il file-sharing non è diverso dal resto di Internet, è uno strumento che connette il mondo intero. E' la cura per Babele". Non stupisce, a questo punto, che i Counting Crows non provino alcuna nostalgia per il vecchio modello di business: "L'industria discografica non è mai stata un gran affare per le band: anzi, al 99 per cento è sempre stata un fallimento. Anche se vendevi bene, le etichette ti prendevano l'80 per cento dell'incasso e ti bloccavano i diritti. Oltre a essere completamente incompetenti. Su Internet, invece, i gruppi indipendenti possono sopravvivere. Magari senza diventare megastar, ma possono guadagnarsi da vivere. E sul Web oggi si trova un sacco di buona musica. Credo nel futuro del music business, non in quello delle case discografiche".