Non sono mancati, come da premesse, i momenti burrascosi e i colpi di scena, durante l’assemblea straordinaria che l’organizzazione dei promoter italiani ha indetto a Roma tra venerdì e sabato scorso, 26 e 27 ottobre (vedi news), su richiesta di 19 associati insoddisfatti del modo in cui i nuovi organi direttivi hanno governato l’ente dalla data di entrata in carica, nel gennaio di quest’anno: alla fine, però, i “dissidenti” non hanno prevalso, e l’assemblea ha rinnovato fiducia tanto al direttivo che al presidente Roberto Meglioli, votando a maggioranza una mozione che prevede il conferimento a quest’ultimo di maggiori poteri a seguito di modifiche statutarie da apportare nei prossimi mesi. Il fronte dei “contestatori”, che includeva tra gli altri Roberto De Luca, Fausto Paddeu, Marco Langiu e Luciano Casadei, e che richiedeva a vario titolo di sfiduciare gli organi direttivi e di indire nuove elezioni, si è alla fine parzialmente assestato su posizioni di compromesso: presidente e direttivo resteranno in carica ma nuove elezioni avranno luogo nell’ottobre del prossimo anno anziché nel gennaio del 2003, come inizialmente previsto, mentre al presidente si affiancherà prossimamente, con incarichi operativi, un segretario generale. Sia l’ex presidente Assomusica Massimo Gramigni che Maurizio Salvadori hanno però rassegnato le dimissioni dallo stesso direttivo, rimpiazzati da Walter Rinaldi e da Massimo Frignani. <br> “Nel modificare gli articoli che circoscrivono i poteri del presidente avremo anche modo di rivedere l’intero apparato normativo che regola il funzionamento dell’ente”, ha spiegato a Rockol Claudio Trotta, membro del comitato ristretto incaricato di proporre le modifiche allo statuto. Nel frattempo, Assomusica continuerà a perseguire i suoi obiettivi sul fronte del miglioramento della comunicazione e dell’immagine (è pronto un nuovo logo, mentre stanno per essere lanciati una newsletter e un sito Internet aggiornato), delle trattative in atto con organi ministeriali, SIAE ed Enpals in tema di agevolazioni fiscali e di opportunità promozionali nonché dell’opera di lobby esercitata nei confronti dei legislatori (conferma di pari dignità tra musica colta e “leggera” e istituzione di un albo professionale per la categoria sono al centro delle richieste dell’associazione). <br> Ma a dispetto di tali iniziative associative, l'assemblea di Roma ha mostrato una volta di più che all'interno di Assomusica e tra figure professionali tradizionalmente individualiste come sono gli organizzatori di concerti le posizioni restano spesso difficilmente conciliabili. “Il problema di fondo è sempre lo stesso, ed è dettato dalla coesistenza di promoter nazionali, promoter locali ed agenti che non producono spettacoli ma si limitano a rivenderli a terzi nell’ambito della stessa associazione”, dice Trotta. “Non è Assomusica però la sede opportuna per dirimere le questioni economiche e contrattuali tra di noi. L’associazione ha bisogno di procedere con unità di intenti, soprattutto in un momento di crisi come questo: gli organizzatori di concerti devono tornare a giocare un ruolo attivo nella promozione dei nuovi talenti, tanto più oggi che le case discografiche sembrano avere completamente abdicato a tale impegno”.