La major tedesca vive un momento di grande concitazione a livello europeo. <br> E' di pochi giorni fa l'annuncio ufficiale della prossima fusione dei due uffici di cui BMG dispone in Germania, ad Amburgo e a Berlino, operazione che dovrebbe essere completata entro l'inizio del 2002 e che vedrà concentrare le attività discografiche del gruppo nella capitale con la conseguente chiusura della sede amburghese. La decisione, dettata da evidenti necessità di contenimento dei costi di gestione, sottenderebbe però anche un'intenzione di concentrare risorse nella funzione artistica, dato che è stata proprio la sede berlinese della BMG, sotto la guida del quotato direttore generale Andy Selleneit, a lanciare recentemente la maggior parte dei successi locali messi a segno dal gruppo (ATC, Lou Bega, Modern Talking, Right Said Fred), mentre la divisione di base ad Amburgo si è concentrata tradizionalmente sullo sviluppo del repertorio internazionale. <br> Nel frattempo, la major dovrebbe presto annunciare il nuovo organigramma della sua sede portoghese, rimasta senza testa dopo che i quattro componenti del team direttivo (direttore generale, direttore commerciale, direttore marketing e manager responsabile per il catalogo) hanno fatto contemporaneamente le valigie mettendo in atto una clamorosa forma di contestazione nei riguardi del responsabile dell'area iberica (Spagna e Portogallo) del gruppo, Jose Maria Camara: il direttore generale Pedro Gaspar e i suoi collaboratori avevano simultaneamente lasciato l'azienda il 17 ottobre scorso per protesta contro la decisione presa dal management internazionale di ridurre drasticamente il “roster” locale dell'etichetta, la fissazione da parte dello stesso di obiettivi di vendita definiti irrealistici e la situazione finanziaria a loro dire disastrata ereditata dalla gestione precedente.