Le major del cinema e del settore musicale limitano l’innovazione tecnologica per preservare i loro interessi commerciali. Lo sostengono i legali di MusicCity, uno dei più popolari servizi di “file sharing” emersi in rete dopo il blocco giudiziario di Napster (vedi news), che dell’industria discografica e cinematografica americana è diventato uno dei principali bersagli in tribunale. <br> Gli avvocati della società, che gestisce una delle più diffuse applicazioni del software FastTrack (Morpheus, vedi news), paragonano l’atteggiamento corrente dell’industria a quello che i produttori cinematografici assunsero negli anni ’70 nei confronti dei produttori di videoregistratori bollandoli come fuorilegge. Il mese scorso (vedi news), MusicCity è stata infatti citata in giudizio dalle maggiori case discografiche e cinematografiche americane con l’imputazione di favorire, tramite il suo programma di “file sharing”, la violazione di copyright esclusivi protetti dalla legge sul diritto d’autore. <br> I legali della società replicano invece che la loro assistita non può essere ritenuta responsabile per il comportamento adottato da alcuni dei suoi utenti e che, proprio come accadde con i videoregistratori, il “file sharing” in rete potrebbe alla lunga trasformarsi in un importante strumento di guadagno per l’industria dell’intrattenimento. “Bisogna lasciare che una tecnologia sbocci, per poterne valutare le virtù e i contributi alla società”, ha detto il legale di MusicCity Andrew P. Bridges intervenendo ad una conferenza sui sistemi di “file sharing” organizzata a Washington nella giornata di martedì 6 novembre. Questi ultimi, secondo un sondaggio appena diffuso dall’ente di ricerca Webnoize, continuano ad attrarre un numero sempre più elevato di utenti Internet negli Stati Uniti, apprestandosi a superare i picchi di traffico registrati da Napster quando la società di Shawn Fanning era all’apice della sua popolarità, all’inizio dell’anno. Come altri programmi analoghi basati sul software FastTrack e a differenza di Napster, il programma Morpheus di MusicCity consente di scambiare in rete non solo musica ma anche file video e software informatico.