L'ottenimento delle licenze d'uso dei repertori territorio per territorio rappresenta tuttora uno dei grandi nodi che ostacolano lo sviluppo dei servizi di musica digitale a vocazione internazionale (si pensi a Pandora, tuttora confinata in Nord America, o alla ancora limitata presenza di Spotify nel mondo). Una soluzione parziale ma significativa al problema arriva ora da un accordo che la tedesca BMG Rights Management (società di gestione di diritti musicali, master ed edizioni) ha siglato con la locale società degli autori GEMA: si tratta, in pratica, della creazione di uno "sportello unico" che consentirà ai gestori delle piattaforme, a partire dal 1° luglio, di rivolgersi a quest'ultima per ottenere la liberatoria simultanea in tutta Europa di tutto il repertorio angloamericano BMG (che rappresenta il 70 per cento del catalogo della società, 1 milione di titoli circa). Il vantaggio, ha spiegato l'amministratore delegato di BMG Hartwig Masuch, non è solo per i servizi di streaming e di download ma anche per artisti e autori, che in questo modo otterranno un reporting più veloce e trasparente sui diritti di volta in volta maturati dalla vendita o dall'ascolto online delle loro canzoni. Mentre la stessa BMG, ha aggiunto il presidente della divisione Creative & Marketing in Nord America, Laurent Hubert, avrà in questo modo la possibilità di "ricercare attivamente nuove opportunità e di sperimentare nuovi modelli di business. La sostanza di questo accordo sta nello sbloccare l'enorme potenziale del futuro della musica digitale".