E' un problema sentitissimo dai musicisti di tutto il mondo, quello delle condizioni del trasporto aereo dei loro strumenti, considerati i rischi di danneggiamento che si corrono quando si è costretti a imbarcarli nella stiva del velivolo (ipotesi sempre più frequente, dopo l'introduzione negli ultimi anni delle norme di sicurezza in funzione antiterrorismo). E così provoca molte polemiche, nel Regno Unito, il cambiamento in senso restrittivo delle politiche adottate dalla British Airways, che ha deciso di limitare ulteriormente la possibilità di portare strumenti musicali a bordo come bagagli a mano sistemabili nelle cappelliere dell'aeromobile: le nuove regole consentono di farlo solo nel caso in cui gli oggetti non superino i 56x45x25 cm, dimensioni quasi dimezzate rispetto a quelle consentite in precedenza. Nel caso in cui lo strumento superi quelle dimensioni, la compagnia di bandiera britannica offre due opzioni: imbarcare lo strumento nella stiva o acquistare un biglietto/poltrona in più, ma senza garanzia che ci siano effettivamente posti disponibili. La decisione, presa senza preavviso o consultazioni con le categorie interessate, ha profondamente irritato la Incorporated Society of Musicians, associazione di categoria dei musicisti professionisti inglesi: "Dal momento che easyJet ha cambiato le sue policy allo scopo di sostenere l'industria creativa e i nostri musicisti professionisti, è sconcertante che la British Airways abbia intrapreso una condotta così retrograda e dannosa", ha attaccato l'amministratore delegato di ISM Deborah Annetts. "E' irragionevole", ha aggiunto, "attendersi che strumenti preziosi e di valore vengano sistemati nella stiva di un aeroplano, mentre per i musicisti può risultare proibitivo sotto il profilo economico acquistare un posto in più per uno strumento piccolo come un violino". La ISM chiede dunque alla BA di tornare sui suoi passi, ristabilendo le regole precedentemente in vigore.