I tempi sono cambiati, e l'abbinamento tra musica dal vivo e brand commerciali non sembra dare alcun fastidio al pubblico. Stando a una ricerca che l'agenzia di comunicazione Havas Sports & Entertainment ha condotto nell'estate del 2011 intervistando 2.244 persone tra gli spettatori di sei festival tenuti in altrettanti Paesi europei, anzi, il 65 % degli appassionati di musica è convinto che la presenza di sponsor migliori l'offerta e la qualità delle manifestazioni musicali. Il 60 % del campione intervistato ha raccontato di avere "interagito" con due o più brand in occasione dei festival cui ha partecipato, mentre gli stessi fan hanno rivelato di ricordare il nome di 6 marchi su 10 tra quelli che presenziavano agli stessi eventi. Il 36 per cento degli intervistati, inoltre, ha sostenuto di sentirsi più motivato ad acquistare il prodotto di uno sponsor dopo esserne entrato in contatto in occasione di eventi dal vivo. "La nostra ricerca contribuisce in misura sostanziale a sconfessare l'opinione secondo cui i festival musicali sono un'arena pericolosa per gli sponsor, e suggerisce che i brand commerciali sono i benvenuti, nel contesto dell'esperienza di un festival, se sviluppano azioni che producono valore aggiunto", ha commentato il responsabile dello Strategic Planning, del Marketing e delle Comunicazioni di Havas Fredda Hurwitz. "La ricerca stessa, e le nostre esperienze nello sviluppo di campagne per una gamma di marchi che includono Orange e Coca-Cola", ha aggiunto, "ci spingono a suggerire che la migliore strategia per brand commerciali che desiderano sponsorizzare un festival è di creare esperienze inattese ed eccitanti per i fan che includano il fattore sorpresa. Chi va a un festival ha la passione per la musica ma ci va anche e principalmente per vivere momenti indimenticabili con gli amici. L'affissione di cartelloni pubblicitari e la distribuzione di campioni del prodotto in sé non sono sufficienti a catturare l'attenzione. Abbiamo riscontrato che gli spettatori dei festival passano in media il 220 % del tempo in più online rispetto a un consumatore medio", conclude Hurwitz, "Dunque, una esperienza memorabile sul posto combinata con una interazione attraverso i social network potrebbe aiutare i brand a costruire relazioni di lungo periodo con chi ama la musica".