Si è così arrivati all'epilogo dell'intricata vicenda che ha visto Comune e società di organizzazione di eventi darsi battaglia (anche in tribunale) per l'organizzazione del Milano Arena Music, ideale successore del Milano Jazzin' Festival ancora formalmente in programma all'arena civica intitolata a Gianni Brera: i concerti fino ad oggi annunciati presso la struttura di parco Sempione saranno ospitati da City Sound, manifestazione organizzata dalla FourOne di Vittorio Quattrone, che dopo il ricorso al TAR che ha tolto a NetService, l'altra società in corsa nella gara per l'assegnazione e in prima battuta titolare della stessa, in mancanza di atti formali da parte di Palazzo Marino (e di tempo utile per organizzare il festival) ha preferito spostarsi di qualche chilometro in zona San Siro, dove stava già lavorando ad un festival dedicato alla musica elettronica che, a questo punto, ospiterà anche tutti gli altri set in origine previsti all'Arena. Nonostante qualche buco dovuto in parte alle traversie organizzative (come nel caso dei Litfiba, in origine previsti per il 18 luglio, dei Subsonica, il 17, e di Sergio Mendes, l'8), in parte a cause di forza maggiore (come nel caso dei Cranberries), tutti i promoter accordatisi con FourOne per il progetto presentato al bando di gara per il Milano Arena Music hanno aderito al progetto di Vittorio Quattrone, permettendo a City Sounds di schierare il seguende programma confermato: Al Jarreau - 02-07 Joan Baez - 03-07 Gipsy Kings - 05-07 Incognito - 06- 07 R. Manzanek & R. Krieger - 08-07 Marilyn Manson - 11 - 07 B.B. King - 12-07 Anastacia - 13-07 Goran Bregovic - 16-07 Stone Roses - 17-07 Alanis Morissette - 18-07 Kasabian - 19-07 Giorgia - in origine prevista per il primo luglio, ricalendarizzata il 20-07 Fiorella Mannoia - 25-07 Beach Boys - 27-07 Alice Cooper - 30-07 Oltre alle aggiunte dell'ultima ora - Anastacia, il 13 luglio, e Fiorella Mannoia, il 25 - il cartellone sarà a breve arricchito da altre nuove date: si parla, per il momento, di tre o quattro nomi, dei quali uno particolarmente importante, che potrebbe addirittura portare gli organizzatori a chiedere un ampliamento della capienza della struttura installata all'Ippodromo di San Siro. Come già anticipato ieri da Rockol, tutti i biglietti acquistati in prevendita per l'Arena verranno ritenuti validi per la nuova location, che rispetterà anche gli ordini di posto previsti per quella originale: si salvano definitivamente, così, i concerti dei big più attesi dagli appasionati di rock meneghini - Stone Roses, Kasabian e Beach Boys su tutti - che fino a ieri, teoricamente, avrebbero potuto correre il rischio di vedersi annullare la tappa lombarda del proprio tour. I riflettori, così, si spostano dal parco Sempione allo spazio verde adiacente allo stadio Meazza. Nonostante l'apertura in extremis dell'assessore Boeri, che ieri - dopo l'annuncio di NetService di voler rinunciare volontariamente all'assegnazione della gara - aveva lasciato aperto uno spiraglio affinché la pattuglia di promoter raggruppata da FourOne non traslocasse definitivamente, indietro non si torna. E il perché lo spiegano lo stesso Quattrone ed il suo legale, Vittorio Angiolini. "Vorrei fosse chiaro che questo non è un festival contrapposto a Milano Arena Music", spiega il presidente di FourOne: "Ma vorrei fosse altrettanto chiaro che quanto dichiarato ieri dall'assessore Boeri a proposito del posto lasciato vacante da NetService dopo la rinuncia volontaria della società guidata da Eric Galiani, non corrisponde al vero. Il TAR ha pronunciato la sospensiva venerdì scorso, 26 maggio, e la pronuncia del Tribunale Amministrativo Regionale già implicava l'esclusione di NetService. Se il Comune avesse voluto davvero assegnare a noi la gara, ci avrebbe investito formalmente dell'incarico già il lunedì successivo, dandoci il tempo - che sarebbe stato comunque scarsissimo - di chiedere le deroghe per gli spettacoli all'ufficio competente. Invece il comunicato stampa di Boeri, che tengo a precisare non ha nessun valore legale, è arrivato solo ieri. A dimostrazione della nostra buona volontà posso vantare già sei deleghe per gli spettacoli all'ippodromo, richieste ben due mesi fa. Muoversi con questi tempi ci permette di organizzare un festival con un cast internazionale, che ovviamente richiede forti garanzie. Io, ad oggi, non ho deroghe per gli spettacoli all'Arena, e ormai il tempo per chiederle è scaduto da un pezzo". E nel caso il Comune imponesse a FourOne di "riportare" il pacchetto festival dall'Ippodromo all'Arena, dopo un ipotetico atto formale di assegnazione? "Non è un'opzione possibile", chiarisce l'avvocato Angiolini: "Semplicemente perché al momento non siamo titolari di alcuna assegnazione, e - anche se lo fossimo - le dichiarazioni di ieri di Boeri disattendono totalmente la pronuncia del giudice del TAR: che senso avrebbe aspettare un passo indietro da una società già sospesa dal bando da una sentenza del tribunale? Il cliente, pertanto, non puà più confermare l'offerta fatta al Comune di Milano per un comportamento colposo del Comune stesso". Il procedimento giudiziario, in ogni caso, non si è esaurito con la sospensiva: in novembre, le udienze davanti al giudice proseguiranno, anche per la stima dei danni che il Comune potrebbe versare a FourOne se dovessero essere accertati gli estremi per un risarcimento: "Sì, una richiesta di danni verrà presentata", conferma Angiolini, "Sarà di un certo rilievo, perché questa vicenda ci ha fatto perdere lo sponsor principale (Alfa Romeo, ndr) e anche una serie di opportunità (si parla di una tappa milanese dei Radiohead, anche se - specifica Corrado Rizzotto di Vivo Concerti - più che di perdita vera e propria si potrebbe definire un abbandono del progetto a causa di una situazione organizzativa troppo complessa), ma preferisco non ipotizzare cifre, anche di massima, perché il totale dei danni è molto complesso da quantificare". Rimane aperta la questione San Siro, piazza resa non facile agli organizzatori di eventi musicali dagli agguerriti comitati di quartiere, che trascinarono addirittura in tribunale Claudio Trotta per gli ormai celebri 22 minuti di bis di Bruce Springsteen: "Gli anni scorsi all'Arena gestivamo i rapporti di buon vicinato con una quantità di biglietti da regalare ai residenti", spiega Quattrone, "Era un'iniziativa studiata di concerto con l'ex assessore Terzi. Allo stato attuale delle cose, questo festival non ha alcun patrocinio comunale, e quindi soluzioni del genere per il momento non le abbiamo potute adottare. Ci siamo adoperati, tuttavia, affinché i live set impattino il meno possibile sulla cittadinanza. Il palco, innanzitutto, è orientato verso piazzale Lotto, quindi dalla parte opposta rispetto a quanto avviene di solito per i concerti ospitati al Meazza, e i rilievi effettuati ad oggi ci permetteranno di tenere un volume al mixer di 92 db, quindi più alto del solito, senza disturbare i residenti. Tutti gli spettacoli, ad ogni modo, finiranno entro le 23 e 45 al massimo. Da questo punto di vista, l'Ippodromo è perfetto: è stato lo stesso Trotta a consigliarmelo, dopo aver fatto dei sopralluoghi perché coinvolto nell'organizzazione (al momento congelata) della locale festa del Partito Democratico. E' servito dai mezzi pubblici e offre ampi disponibilità di parcheggi - pregio, quest'ultimo, che all'Arena sarebbe venuto meno. Ringrazio i gestori della struttura che hanno creduto nel progetto, che, sono sicuro, avrà un seguito nel corso delle prossime estati". Partita definitivamente chiusa, quindi, con il Comune di Milano? "Noi non stiamo lottando contro nessuno, stiamo solo cercando di fare il nostro lavoro", chiarisce Quattrone, "Lavoro che evidentemente all'assessorato non conoscono. Né l'assessore Boeri, né il suo consulente musicale, Tommaso Sacchi, che hanno sempre adottato un atteggiamento indifferente che ci ha portato a questo punto. E mi dispiace immensamente, davvero, perché io il festival all'Arena l'avrei fatto più che volentieri. E sarei stato disposto anche a farmi da parte, se avessi perso una gara corretta. Siccome, però, la gara è stata tutto fuorché corretta, e c'è una sentenza del tribunale a certificarlo, mi sono trovato costretto a fare valere le mie ragioni". E se il Comune dovesse tenere fede a quanto promesso e muoversi, per l'edizione 2013, con tempistiche più plausibili? "Certo, assolutamente. Come ho spiegato prima, è il nostro lavoro", chiude Quattrone, prima di lanciare un'ultima sarcastica frecciata ai suoi interlocutori istituzionali: "Sempre che, almeno, ci permettano di presentare una proposta...".