Tre distinte commissioni operanti in seno al Parlamento Europeo (Industria, Affari Giuridici e Libertà Civili) hanno bocciato i contenuti dell'ACTA (Anti-Counterfeiting Trade Agreement), l'accordo internazionale antipirateria che lo scorso mese di gennaio era stato firmato dalla Commissione Europea e da 22 Stati membri dell'Unione. Alcuni di questi, tuttavia, avevano fatto marcia indietro a seguito delle forti pressioni esercitate dall'opinione pubblica nazionale attraverso manifestazioni di piazza e proteste, mentre altri Paesi (tra cui Germania, Slovacchia, Polonia, Repubblica Ceca e Lettonia) non avevano firmato il documento. Secondo le argomentazioni esposte dai tre comitati parlamentari, non spetta agli internet service provider esercitare un'attività di polizia in rete, mentre le norme contenute nell'ACTA non garantirebbero il necessario equilibrio tra tutela dei diritti di proprietà intellettuale, libertà di informazione e di impresa e protezione della privacy. La parola passa ora alla commissione Commercio Internazionale, che dovrà esprimersi in materia il 21 giugno prossimo, mentre l'assemblea del Parlamento europeo sarà chiamata a votare il documento in seduta plenaria il 3 luglio: senza la sua approvazione, l'accordo verrà stoppato. La Commissione Europea ha intanto chiesto alla Corte di Giustizia della UE un parere invitando il Parlamento ad attendere il suo verdetto prima di deliberare.