George Marino, senior mastering engineer degli storici studi Sterling Sound di New York, è scomparso oggi a New York dopo una lunga lotta contro un tumore ai polmoni: "Il nostro studio e l'intera industria musicale hanno patito oggi una gravissima perdita", si legge nel comunicato con la quale la società per la quale il tecnico lavorava da oltre quarant'anni, "Non ci sono parole per descrivere quello che stiamo provando. George era la nostra famiglia, e ci mancherà moltissimo". Chitarrista, Marino entrò nel mondo del musicbiz nel 1967 come archivista e assistente presso i Capitol Studios, per poi formarsi nel locale reparto di mastering (ultima fase di post-produzione, che prevede l'equalizzazione e la compressione finale dei mixaggi definitivi prima della stampa): dopo la chiusura degli studio newyorchesi della Capitol, Marino fu assunto presso i Record Plant, dei quali in seguito divenne socio, per poi approdare agli Sterling Sound Studios, dove lavorò - tra gli altri album - a "Highway to Hell" e "Back in black" degli AC/DC, "Slippery when wet" dei Bon Jovi, il "Black album" dei Metallica, "A rush of blood to the head" dei Coldplay, "Innervisions" di Stevie Wonder, "Appetite for destruction" dei Guns N' Roses, "The suburbs" degli Arcade Fire, "Whitney" di Whitney Houston e moltissimi altri. "R.I.P. George Marino, ci mancherai", è stato il commento di Joe Satriani, uno dei primi artisti a ricordarlo su Twitter.