La chiusura, a gennaio, di MegaUpload (con tanto di arresto dei titolari e sequestro dei loro beni patrimoniali da parte della polizia neozelandese) ha privato della possibilità di accedere al sito e ai suoi server anche le migliaia di utenti che utilizzavano il cyberlocker per scaricare e scambiarsi contenuti legali. Tanto che nel mese di aprile la Electronic Frontier Foundation ha affiancato un cameraman di nome Kyle Goodwin in una causa legale volta al ripristino dell'accesso per i consumatori rispettosi della legge. A quell'istanza ha risposto ora la Motion Picture Association of America, l'organizzazione di categoria che riunisce le grandi case cinematografiche di Hollywood e dintorni e che con l'associazione dei discografici Recording Industry Association of America (RIAA) ha indotto l'FBI e le autorità neozelandesi a bloccare il sito "pirata": la MPAA, in una nota redatta dai suoi legali, sostiene di avere "comprensione per quegli utenti legittimi che possano avere fatto affidamento su MegaUpload per archiviare dati creati o acquisiti in modo lecito, anche se le clausole d'uso del sito negano ogni garanzia di accesso continuato ai materiali caricati". "Se la Corte vuole considerare la possibilità di concedere a utenti come il signor Goodwin il recupero dei file", aggiungono gli avvocati degli studios, "è essenziale che il meccanismo includa una procedura tale da garantire che qualunque materiale a cui gli utenti accedano, copino o scarichino non siano file caricati illegalmente sui loro account". La MPAA chiede inoltre un monitoraggio attento tale da impedire comunque l'accesso ai server da parte dei gestori e i rappresentanti di MegaUpload. La vicenda giudiziaria di MegaUpload ha fortemente colpito l'opinione pubblica internazionale: tanto che sulla vita del pittoresco e discusso fondatore della società, Kim Dotcom, è in preparazione un film documentario di cui sono produttori l'attore Alex Mardikian e Donovan Leitch, figlio dell'omonimo cantautore scozzese Donovan.