Con una quota di mercato del 22 %, la casa discografica di proprietà del gruppo francese Vivendi Universal domina saldamente il business mondiale della musica registrata, stando alle stime contenute nel World Report 2002 pubblicato dal bimestrale specializzato MBI. I dati raccolti ed elaborati dalla testata britannica, che prendono in considerazione il valore (in dollari) di album e singoli venduti a grossisti e negozi al dettaglio, attribuiscono la seconda posizione nel mondo alla Sony Music, che si aggiudica per l'anno in corso una market share del 16,1 %. Più staccate le altre tre major, con la EMI (13,7 %) a precedere Warner (11,9 %) e BMG (11,7 %), mentre al gruppo delle etichette indipendenti (in gran parte però distribuite, e dunque in qualche modo controllate, dalle stesse major) spetta una fetta del 24,6 %: testimonianza di un'importanza ancora cruciale in termini di creatività e di produzione, se non di peso commerciale sul mercato. <br> La federazione internazionale dell'industria discografica, IFPI, ha intanto fatto sapere di avere finalmente raggiunto un accordo per la pubblicazione, in un prossimo futuro, delle prime statistiche ufficiali relative alle quote di mercato mondiali: i dati prenderanno in considerazione il cosiddetto sell-in (vendite al sistema distributivo) anziché gli acquisti effettuati dai consumatori (più difficili da rilevare in molti mercati non attrezzati di sistemi di rilevazione elettronica), e riguarderanno inizialmente sia l'anno in corso che il 2000. <br> Ad oggi, solo alcuni paesi – come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, l'Olanda, la Svezia e la Germania – pubblicano quote di mercato ufficialmente riconosciute dall'industria. Prima di redigere statistiche a livello mondiale, però, l'IFPI dovrà risolvere alcuni problemi metodologici riguardanti i diversi criteri di compilazione impiegati dalle varie industrie nazionali, alcune delle quali includono nelle quote di mercato anche i resi e le vendite effettuate per corrispondenza.