Blackground, l’etichetta di musica nera per cui incideva la scomparsa Aaliyah (ma anche Timbaland e Magoo, tra gli altri) cambia nuovamente partner, approdando alla Universal di Doug Morris dopo avere intrattenuto rapporti prima con la Atlantic e poi con la Virgin. <br> In base al nuovo contratto siglato con la major del gruppo Vivendi, quest’ultima curerà la distribuzione nei negozi nonché la promozione del catalogo Blackground presso i media non specializzati in musica nera, mentre sarà lo staff dell’etichetta a gestire direttamente i rapporti con la comunità “urban” e hip-hop. Fonti ufficiose riferiscono che almeno altre tre major avevano tentato di accaparrarsi i diritti di distribuzione della contesissima etichetta, ma che l’impegno congiunto di Morris, Mel Lewinter (chief executive di Universal Motown) e Monte Lipman (presidente di Universal Records) ha convinto il titolare Barry Hankerson a propendere per Universal; quest’ultima dovrebbe anche garantire un finanziamento alla Blackground senza però ricevere in cambio una quota di proprietà. <br> Sempre secondo voci non confermate, alla Universal Hankerson porterebbe in dote due album di Aaliyah (un best of e un disco di inediti) custoditi nei suoi cassetti e pronti per essere pubblicati al momento opportuno.