Un teenager texano, che era stato arrestato la scorsa settimana per aver indossato una maglietta dei Marilyn Manson, sta ricevendo appoggio dalla ditta fabbricatrice della maglietta, la Winterland Productions. Sono proprio loro a sostenere che, quando la polizia di New Braunfels ha arrestato il 18enne John Schroeder, ha compiuto una violazione del primo emendamento della costituzione americana, che protegge la libertà personale. “Non abbiamo mai stampato sulle magliette messaggi inneggianti all’odio o alla violenza”, ha detto Donn Tice della Winterland, “ma stampiamo e continueremo a stampare quelli che sono i contenuti artistici dei nostri musicisti”. Schroeder era stato arrestato con l’accusa di oscenità mentre faceva la spesa dal droghiere con sua madre. Una guardia di sicurezza aveva chiesto al ragazzo di lasciare il negozio perché la sua maglietta, sulla quale campeggiava la scritta “I’m the god of fuck”, poteva urtare la sensibilità degli altri clienti. Lo slogan in questione è la prima frase che apre il CD di debutto dei Marilyn Manson, “Portrait of an american family”, all’epoca prodotto da Trent Reznor. A rendere le cose più pesanti, il ragazzo sarebbe stato fatto mettere di fronte al negozio per umiliarlo di fronte ai passanti in attesa dell’arrivo della polizia. “Questa è una questione di libertà di espressione, non di criminalità”, ha detto Diana Phillip, direttore regionale della Unione delle libertà civili americane del Nord Texas, impegnata nella difesa di Schroeder. Il ragazzo ha comunque dovuto trascorrere tre ore in carcere, prima di essere rilasciato su cauzione.