Tempo fa avevamo riportato le prime indiscrezioni circa l’intenzione di Rod Stewart di “farsi quotare” in borsa: ebbene, ora ci siamo. La Nomura si appresta a emettere un prestito obbligazionario simile all’ormai celebre emissione che, nel 1997, fruttò a David Bowie 55 milioni di dollari in contanti; anche le nuove “Stewart obbligazioni” saranno basate sul catalogo della rockstar scozzese, che ha peraltro annunciato un nuovo contratto di publishing con la EMI.<br> La società Nomura investment ha effettuato una stima del patrimonio di “Hot Rod” al fine di quotare il cantante in borsa in base al valore dei diritti delle sue canzoni; ma solo una parte di esse saranno quotate in borsa: evidentemente le più redditizie e “campionabili” (perché non solo le covers, ma anche furbate tipo quelle degli N-trance portano soldi).<br> Pare comunque scontato che siamo di fronte ad una tendenza: ecco perché prende corpo l’ipotesi che, dopo avere curato un altro paio di emissioni di questo genere, la Nomura - a mezzo della sua speciale divisione, la Nomura Capital Entertainment Finance - istituisca un fondo dedicato ai titoli le cui quotazioni ed il cui valore di emissione dipendono dal flusso anticipato delle royalties che si prevede che le star della musica incassino grazie al loro catalogo.