Si chiude una lunga vertenza tra l'americana NARM (National Association of Recording Merchandisers) e la Sony Music, che l'associazione di categoria dei rivenditori di dischi aveva portato in tribunale accusandola di avere violato le leggi antitrust. <br> Nel gennaio del 2000 la potente organizzazione dei commercianti statunitensi era ricorsa in giudizio contro la major multinazionale, sostenendo l'illegalità di alcune iniziative promozionali che coinvolgevano la Sony e che prevedevano l'offerta gratuita di prodotti musicali o l'accesso privilegiato a punti vendita on-line in abbinamento alla vendita di software per computer e ad altre operazioni di carattere commerciale. <br> Rispondendo ad una nota pervenutagli dal dipartimento americano di Giustizia che la invitava a precisare meglio il fondamento giuridico delle sue accuse, l'organizzazione ha deciso di richiedere l'archiviazione della causa, sostenendo che nel periodo trascorso dal momento in cui la vertenza ebbe inizio le condizioni del mercato e le priorità della NARM sono mutate in maniera considerevole. “Il nostro consiglio di amministrazione – recita una nota diffusa dall'associazione – ritiene che gli interessi dei nostri associati saranno meglio rappresentati concentrando le nostre risorse ed energie nell'illustrare attraverso altri canali ai dirigenti discografici e ai funzionari governativi le preoccupazioni del nostro settore per quanto riguarda i temi della distribuzione digitale, del diritto d'autore e dell'antitrust”. <br> La NARM ha invitato di conseguenza la Sony a presenziare alla sua Convention annuale del 2002, dopo che la multinazionale aveva disertato le ultime due edizioni. I portavoce della casa discografica si sono dichiarati soddisfatti dell'esito della vicenda, sottolineando la loro volontà di collaborare con la clientela in vista della risoluzione dei problemi del settore e di un'espansione del giro d'affari.