Sempre più improbabile(causa opposizione dell'antitrust)la fusione tra le due pay TV italiane, la multinazionale francese (azionista di Tele +) sta cercando di rilevare per intero il pacchetto che la News Corp. di Rupert Murdoch possiede nell'impresa rivale Stream. La mossa del numero uno di Vivendi Universal, Jean-Marie Messier, fa seguito agli ostacoli frapposti al “merger” dall'autorità che vigila sulla concorrenza, preoccupata che un'alleanza tra i due gruppi possa escludere dal mercato i concorrenti potenziali. Sia Messier che Murdoch, d'altro canto, sono costretti a cercare una via d'uscita a una situazione che ha visto entrambi i canali a pagamento accumulare deficit di gestione sempre più pesanti nel tentativo di strappare l'esclusiva sui programmi più richiesti dal pubblico (come le partite di calcio).<br> La notizia della proposta di acquisto di Stream avanzata da Vivendi è stata confermata nella serata di venerdì scorso, 7 dicembre, da un portavoce della holding francese: “Sapevamo che l'authority italiana non approvava i progetti di Murdoch”, ha detto quest'ultimo, aggiungendo che “per Canal Plus (la società di Vivendi che opera nel settore delle pay-tv) l'Italia è un grosso problema, e dobbiamo cercare di risolverlo”. <br> Il progetto originale di fusione tra Stream e Tele +, su cui l'autorità antitrust italiana non si è ancora pronunciata ufficialmente, prevedeva l'attribuzione a Vivendi Universal di una quota di controllo pari al 75 % e del restante 25 % al gruppo di Murdoch, cui sarebbe andata la quota di Stream oggi in mano a Telecom Italia.