Non si placano i terremoti in Warner Music, dove anzi le scosse telluriche sembrano manifestarsi ormai ad intervalli quasi regolari: dopo le vicissitudini di Atlantic e Maverick (vedi news), è ora la London/Sire americana – come da pronostici – ad andare incontro al suo destino, dopo che 45 membri dello staff sono già stati lasciati a casa prima del weekend. L’etichetta chiuderà bottega entro fine dell’anno, e ai suoi dirigenti Seymour Stein e Peter Koepke resta da decidere se accettare altri incarichi nell’ambito del gruppo Warner, assumere un ruolo di consulenti esterni o interrompere del tutto i rapporti con la major guidata da Roger Ames. <br> Il marchio London è stato fondato dallo stesso Ames, che lo ha ceduto alla Warner Music in occasione della sua nomina al vertice del gruppo americano, e continua ad operare in Inghilterra sotto la guida della sua ex-socia d'affari Tracy Bennett. La filiale americana, che Ames aveva costituito in joint venture con la Universal, era stata invece fusa con la Sire di Stein, uno dei più apprezzati talent scout della scena musicale americana cui si deve il successo di Madonna ma anche il lancio di artisti di culto come i Ramones e i Talking Heads: i risultati artistici e commerciali della nuova etichetta sono però risultati deficitari, tanto da trasformarla in un investimento in perdita per il gruppo.