Non sarebbe la major britannica di Eric Nicoli ed Alain Levy ma la “indie” del sudafricano Clive Calder (celebre per avere lanciato Britney Spears, ‘N Sync e Backstreet Boys) l’oggetto del desiderio del gruppo tedesco, desideroso di accrescere la sua quota di mercato sulla scena discografica mondiale (vedi news). <br> Bertelsmann, che già possiede il 20 % della divisione discografica e il 25 % degli interessi editoriali di Zomba, potrebbe esercitare un’opzione per rilevare il resto del pacchetto azionario, secondo quanto ha rivelato lo stesso numero uno della società, Thomas Middelhoff, alla stampa specializzata. “Non solo avremmo il denaro necessario”, ha confermato il manager tedesco al Financial Times, “ma ne sarei davvero felice dal momento che si tratta di una delle case discografiche più profittevoli in circolazione”. “Se si considera il tipo di valutazione di cui gode la EMI”, ha aggiunto Middelhoff, “è chiaro che la Zomba sarebbe uno degli investimenti più contenuti e di miglior qualità disponibili al momento sul mercato”. <br> Fonti autorevoli valutano in circa 3 miliardi di dollari (circa 6.600 miliardi di lire) il valore dell’offerta che Bertelsmann potrebbe avanzare per assorbire nella BMG la multinazionale di Calder, oggi presente in molti paesi (Italia compresa) con proprie filiali. Il gruppo Zomba (che come Bertelsmann non è quotato in Borsa) non pubblica i propri risultati economico-finanziari, ma le stime di mercato gli attribuiscono un giro d’affari annuo di 1 miliardo di dollari e profitti intorno ai 300 milioni di dollari. Per acquisirne il controllo, Bertelsmann potrebbe utilizzare parte del ricavato della vendita della sua quota in AOL Europe (vedi news), valutata almeno 6,75 miliardi di dollari.