Michael Robertson, fondatore del servizio di music cloud MP3tunes (e prima ancora ideatore del "digital locker" ante litteram MP3.com, di Linspire e di Dar.fm), rischia di dover pagare fino a 75 milioni di dollari di danni alla EMI, dopo che una corte federale americana gli ha respinto il ricorso con cui aveva chiesto l'archiviazione della causa giudiziaria aperta nei suoi confronti dalla major discografica. La EMI lo accusa di avere incoraggiato gli utenti di MP3tunes a "piratare" canzoni coperte dal copyright e già lo scorso mese di agosto un giudice distrettuale americano, William Pauley, le aveva dato ragione attribuendo a Robertson una responsabilità non solo in solido per le violazioni commesse dagli utenti del servizio ma anche personale, dopo avere verificato che lui stesso aveva caricato e scaricato musica illegalmente. Proprio per effetto di una battaglia legale durata cinque anni e delle spese sostenute in giudizio, l'imprenditore americano è stato costretto, il mese scorso, a dichiarare il fallimento di MP3tunes. Riportando la notizia della sua nuova sconfitta in tribunale, Greg Sandoval di CNET ricorda i casi più eclatanti di risarcimenti danni pagati da imprese musicali online che hanno violato le leggi sui copyright: nel 2004 iMesh fu costretta a versare alla RIAA americana 4 milioni di dollari, nel 2007 KaZaA dovette sborsare 100 milioni di dollari per dirimere una controversia con le major discografiche mentre nel 2010 Mark Gorton, fondatore di LimeWire, è stato condannato a risarcire 105 milioni di dollari ai titolari dei copyright.