Il boom a livello mondiale del dubstep e della "bass music" è ulteriormente testimoniato dal crescente successo riscosso online dai canali video specializzati di UKF, che dal 29 aprile 2009 a oggi hanno superato su YouTube il miliardo di visualizzazioni. A darne l'annuncio è AEI Media, la società londinese che ha creato il brand , mentre la stessa UKF ha appena pubblicato i risultati di una ricerca condotta tra la cosiddetta "Generation Bass", il pubblico appassionato di dubstep, drum'n'bass e altri sottogeneri di musica elettronica che si riconoscono in quegli stili e nella cultura nata all'interno dei club britannici e propagatasi poi (con il successo di Skrillex e altri artisti) nel mainstream. Secondo lo studio condotto tra gli utenti dei canali UKF, la "bass culture" è un fenomeno radicato principalmente nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Germania, contraddistinto da una fan base giovanissima (composta per il 40 per cento circa da teenager di età compresa tra i 13 e i 17 anni) e per lo più di sesso maschile (76 per cento nel caso della dubstep, 79,4 per cento per il genere drum'n'bass). La "Generation Bass" ama ascoltare musica in formato digitale, utilizzando in prevalenza un pc o un laptop (89 per cento), ma anche i lettori Mp3 (60 per cento) o dispositivi mobili come gli smartphone (46 per cento); il 27 per cento degli utenti spende oltre 10 sterline al mese nell'acquisto di download musicali, mentre il 18 per cento sborsa almeno la stessa cifra per acquistare cd e il 4 per cento per ascoltare musica in streaming. YouTube rappresenta di gran lunga lo strumento più utilizzato per scoprire nuova musica in rete (95 per cento, tra il pubblico inglese di UKF), davanti a Facebook (69 per cento) e Soundcloud (65 per cento), mentre quasi due terzi degli appassionati, il 64 per cento, effettua ricerche di musica online diverse volte al giorno. YouTube è anche la piattaforma di riferimento per l'ascolto in streaming (l'89 per cento degli utenti di UKF la usa almeno una volta alla settimana), davanti a Spotify (18 per cento) e Last.fm (14 per cento). Non stupisce che la "Generation Bass", quando l'età glielo consente, sia un'assidua frequentatrice dei club che programmano dubstep (58 per cento) e drum'n'bass (41 per cento), con una frequenza che varia da 2,3 a 2 eventi al mese. Gli appassionati dei due generi frequentano intensamente anche concerti di artisti (79-78 per cento) e festival (52 per cento), informandosi prevalentemente tramite il passaparola e i social network. E in molti si mostrano potenzialmente interessati a partecipare anche virtualmente attraverso il live streaming, dichiarandosi disposti a pagare tra le 3 e le 5 sterline ad evento per assistervi tramite lo schermo del computer o dello smartphone. Molto intensa, infine, l'interazione tra pubblico e canali UKF, che l'83 per cento degli appassionati considera il luogo migliore per rintracciare i migliori brani di dubstep: oltre la metà (53 per cento) dei fan del genere accede al canale UKF Dubstep almeno una volta al giorno, mentre il 49 per cento legge regolarmente gli aggiornamento della sua pagina Facebook. Il canale YouTube di UKF vanta una base abbonati complessiva di 2 milioni e mezzo di persone, mentre le pagine FB hanno accumulato un totale di 1,9 milioni di "mi piace". "Mentre il resto dell'industria musicale deve affrontare le sue sfide, c'è un nuovo movimento di persone che si sintonizza sulla Bass music online, nei club e ai festival. La nostra ricerca dimostra che si tratta di una generazione totalmente nuova di appassionati" sostiene il fondatore di UKF Luke Hood. "Sono fan giovani e diversi dai precedenti che consumano musica online via YouTube, che acquistano spesso album su iTunes e che sono interessati a sostenere e ascoltare nuovi artisti e nuovi produttori. E' come una rivoluzione latente, e continua a crescere".